Ammazzare il tempo



Dopo quasi dieci anni Sara ritorna nei luoghi che la videro protagonista delle lotte studentesche, ormai donna, sposata e separata, giornalista distaccata dalla propria gioventù barricadiera. Con lucidità e profonda tristezza annota che la sua indifferenza alle speranze di allora, giudicate nel complesso fallite, accentuano la sua irriducibile solitudine morale e anche fisica. Apre la sua casa a giovani che stenta a seguire negli intricati meandri della loro irrequietezza sempre vaga, inconcludente. Assiste ai loro riti di droga e di sesso lasciandosi talvolta implicare, ma mai coinvolgere. Ha ventisette anni e si sente vecchia, superata, forse inutile. Ma Sara ha preso almeno una decisione d'importanza vitale: non finge. Così su di lei saranno solo gli altri a ingannarsi.


        Dedicata a Raffaella Matti..........