Boy



Dodici anni e mezzo, un nome bizzarro ereditato da un’antenata tedesca, una figura esile, molto carattere e tanto romanticismo: ecco Hildegarde che sogna sulla spiaggia di Hendaye. È il luglio del 1937, e lì vicino, in Spagna, c’è la guerra; come ogni anno la famiglia di Hildegarde, su cui regna una nonna all’antica, trascorre pigre vacanze in riva al mare. Finché un giorno da una Talbot decapottabile sbarca lui, lo zio preferito, l’uomo giovane e irresistibile che i parenti chiamano Boy, venerato dalla madre di Hildegarde, dalle sue sorelle, dalla domestica Suzon, nella cui stanza egli spesso si reca la notte…
Ma in realtà chi è Boy? Per Hildegarde è lo charme e il fascino in carne e ossa, il primo inconfessato amore; per tutti è la meta di ogni desiderio, un baciato dalla fortuna, dalla bellezza, dalla grazia. Ma nello stesso tempo, egli sembra l’incarnazione dello schiavo, delle pssioni più ovvie (il gioco, i sensi, l’alcool, la velocità), è il viveur perennemente in caccia dell’attimo che fugge, il simbolo di un’epoca sconvolta nei suoi valori e nelle sue certezze.
Tragica, tenera e misteriosa, la vicenda di Boy e del suo a Hendaye è prima di tutto una fascinosa storia d’infanzia e d’amore, un magico viaggio della memoria lungo antiche illusioni. Ma sbocca in un quadro più ampio di costumi, nel ritratto, tra nostalgia e disincanto, di una certa borghesia alle soglie della guerra, dei suoi rituali, dei suoi pregiudizi… insomma, del momento stesso in cui oscuramente nasceva il mondo in cui oggi viviamo.


        Dedicata a Raffaella Matti..........