Fai bei sogni



“Fai bei sogni” è la storia di un dolore immenso, troppo grande per un bambino ancora troppo piccolo per capire, e troppo sensibile per poter accettare. È la storia di un tradimento del legame più forte, quello che nasce dalla pancia e si impregna di anima e sangue. È il legame con la propria madre: la base sicura di tutti i possibili legami. E in questa storia, la rottura di questo legame e l’incapacità degli altri adulti di restituire un senso credibile, apre una voragine nell’animo del bambino, che ancora da adulto, con la sua anima bambina, ferita deve fare i conti con questo dolore, con la paura di amare. La storia di Massimo Gramellini è in qualche modo, in misure e forme diverse, la storia di molti di noi. Di tutti quelli che ancora da adulti non sono riusciti a dare un nome alla difficoltà di andare avanti nel campo dell’amore, ora un campo minato di dolori senza titolo, ma non per questo meno dilanianti. Proprio come uno specchio guardato di traverso, sembra riflettere altro da noi, allo stesso modo questo intenso romanzo, costringe da una distanza di sicurezza, a guardare dentro di noi attraverso l’ancestrale terrore dell’abbandono, del rifiuto o della perdita delle persone amate. “Fai bei sogni” è una lente sui dolori che i bambini a volte sperimentano muti, sommersi dai dolori e dalle negazioni degli adulti, incapaci a loro volta di trovare un senso, che i bambini, limpidi sanno suggerire se ascoltati.


        Dedicata a Raffaella Matti..........