La cognizione del dolore



Don Gonzalo Pirobutirro d'Eltino vive con la madre nella casa di campagna ereditata dal padre.
Si trova in una terra di fantasia, che potrebbe essere il Sudamerica ma che assomiglia molto alla Brianza.
Tra la donna e il figlio i rapporti non sono dei migliori. I litigi si ripetono di continuo, e don Gonzalo non risparmia la sua crudeltà. Oltretutto don Gonzalo odia quella casa. Lo costringe a un isolamento forzato per via del luogo sperduto in cui è stata costruita, ed è priva di qualsiasi comodità. E poi è frequentata da contadini rozzi, senza contare i vari trafficanti girovaghi che capitano da quelle parti.
Ma su tutto, a inquietare e preoccupare don Gonzalo, c'è l'Istituto di Sorveglianza Notturna (allegoria del fascismo), che tiene gli abitanti di quella terra sotto un controllo ferreo.
Quando poi accadrà la tragedia, don Gonzalo sprofonderà negli abissi di un enorme senso di colpa, un irrimediabile rammarico nei confronti della madre.
Nella Cognizione del dolore, apparso parzialmente su «Letteratura» tra il 1938 e il 1941 e pubblicato nel 1963, Gadda usa uno stile espressionistico che mette in scena personaggi e vicende come manifestazioni di disadattamento affettivo, sociale e politico, fino ad assumere aspetti di un'angoscia metafisica. I tratti autobiografici appaiono quasi scoperti, e «la violenza autolesionista assume un suono curioso. Qualsiasi denigrazione Gadda compia di sé stesso, si trasforma, tra le mani di questo straordinario Narciso, in una apologia.
Senza volerlo, egli fa il vuoto attorno a sé: spopola il mondo: con un gesto infastidito allontana i noiosi fantasmi quotidiani» (Pietro Citati).>La cognizione del dolore venne pubblicato per la prima volta nel 1963.
Il testo viene qui presentato nell'edizione curata da Emilio Manzotti per le «Opere di Carlo Emilio Gadda» a cura di Dante Isella.


        Dedicata a Raffaella Matti..........