La parola ai figli



Il mondo dei giovani raccontato con storie e parole di giovani in un romanzo di suggestiva struttura e di forte impatto emozionale. La vacanza pasquale di tredici milanesi della middle class, in una villa di un paese di pescatori del variegato e attraente territorio del Lago di Como, si trasforma in un’indagine esistenziale che acquisisce toni di inquietante mistero dalle interrogazioni sul suicidio di un quattordicesimo amico. La padrona di casa è Giulia, aspirante psicoanalista che usa le confessioni dei suoi ospiti per condurre un’approfondita autoanalisi. Accanto a lei mettono in discussione se stesse un’oncologa, un’addetta alle pubbliche relazioni, una disegnatrice di fumetti, una filosofa e un’apprendista scrittrice. Le sei donne sperimentano terapie antisolitudine mediante il gioco della convivenza con sette uomini, interpretando, in un’incalzante sequenza di testimonianze e ricordi, una caustica commedia di mascheramenti e rivelazioni. Nel suo itinerario, ora ludico ora penitenziale, la commedia registra sei soste – in stazioni dove gli emblematici personaggi immaginari incontrano personaggi reali simbolici (un olimpionico, un pittore, un cuoco, un discografico, un medico scrittore e un’ex maîtresse) – che eccitano i riti di aggregazione e disaggregazione messi in scena tra piacere e dovere, tra trasgressione e ordine. Le crisi dei giovani rispecchiano, nel romanzo di Raffaele Crovi, la crisi dell’Italia: La parola ai figli, spregiudicata indagine psicosociale, è il romanzo indimenticabile di un’epoca smemorata.


        Dedicata a Raffaella Matti..........