Ultimi e lettere di Jacopo Ortis



Primo romanzo epistolare della letteratura italiana, le “Ultime lettere di Jacopo Ortis” sono state pubblicate nel 1801 grazie ad Ugo Foscolo, che in quest’opera molto sentita immette anche particolari della sua vita privata. I temi trattati sono vari, in quanto spaziano dall’etica alla politica all’amore, e sono contaminati da pensieri non originali di Foscolo: leggendo il testo si possono riscontrare versi di Dante, citazioni del Petrarca e di altri poeti, ed anche riflessioni dell’Alfieri e di Goethe; proprio per questo alcuni critici sostengo che quest’opera sia un’imitazione malriuscita del “Werther” di Goethe. Il protagonista è Jacopo Ortis, un giovane studente veneto rivoluzionario di fine ‘800 che viene inserito nelle liste di proscrizione degli Austriaci, quindi costretto a ritirarsi nei Colli Euganei, dove trova asilo presso un certo signor T***. Jacopo si innamora della figlia di questi, Teresa, che è già promessa in matrimonio ad Odoardo, un nobile non amato. Ho apprezzato molto questo libro, colmo di significati e di riflessioni filosofiche lontane dalla banalità, ma forse vicine all’imitazione, in quanto riesce a trasmettere al lettore le stesse emozioni provate da Jacopo, un uomo travagliato molto più di quanto potremmo essere noi al giorno d’oggi, troppo piagnucolosi e presunti depressi.


        Dedicata a Raffaella Matti..........